venerdì 18 aprile 2014

Buoni auspici per il futuro del Parco


Il Parco di Lama Balice vivrà nei prossimi mesi importanti momenti decisivi per il suo futuro. 
La società Eco-Logica affidataria per la redazione del Piano Territoriale ha completato la fase di progettazione e si appresta a seguire l'iter di consultazione con le amministrazioni, le autorità e per ultimo con l'utenza associativa e con il cittadino. 
Sono necessarie valutazioni e osservazioni che portino all'approvazione di un Piano che tenga conto degli aspetti caratterizzanti dell'area protetta. 
Noi della Rete delle Associazioni abbiamo dato un grosso contributo nell'esplorazione e nei risultati pubblicati e ufficializzati e ci aspettiamo di condividere le nostre idee e progettualità al fine di consegnare alle future generazioni un territorio sanificato, riqualificato, rinaturalizzato, sostenibile, vivibile. Questo è l'obiettivo che ci siamo posti.



lunedì 14 aprile 2014

Il Piano territoriale del Parco: salvaguardia della biodiversità o parco urbano attrezzato?

In questi giorni si sta discutendo del Piano Territoriale del Parco e già si percepisce poca attenzione alla riqualificazione geomorfologica e di tutela naturalistica a vantaggio di un indirizzo divertentistico in cui prevale la logica del parco urbano "attrezzato", con itinerari avventura, già preannunciato in altri documenti urbanistici, ancor prima dell'istituzione del Parco da parte della Regione Puglia. 
Lama Balice, è importante ricordare, ha un'estensione di circa 500 ettari, quindi un "piccolo ma ricco" Parco naturale, dove hanno trovato dimora specie vegetali spontanee e animali, tipiche frequentazioni della macchia mediterranea, che identifica l'area protetta come una sorta di bacino di riproduzione ecosostenibile. Quindi a forte valenza naturalistica con una biodiversità specifica e caratterizzante. L'area si estende dalla Foce di Fesca fino a Bitonto, seguendo un percorso di circa 60 km, e non è assolutamente naturale suddividere il territorio in Aree Strategiche Settoriali, tuttalpiù solo quella zona a forte impatto industriale in cui sono presenti delle cave dismesse, interessate recentemente da rilevamenti paleolitici, che potrebbero essere caratterizzate da un indirizzo specificatamente turistico.  
Alcune immagini qui riportate di gente e biodiversità confermano che la lama Balice è un osservatorio a cielo aperto da studiare, che viene studiato con dovizia di approfondimenti. 
Altri interventi infrastrutturali andrebbero a modificare l'aspetto geomorfologico dell'intera area, già debilitato dalle numerose lottizzazioni. 
Auspico un indirizzo più naturalistico e sociale: il primo per la salvaguardia della biodiversità con la collaborazione dei contadini, la seconda con il coinvolgimento delle scuole per la progettazione di percorsi didattici di educazione ambientale . 
Non ha senso stravolgere quello che la Natura per milioni di anni ha conservato servendocelo, poi, su "un vassoio d'argento". 
La bellezza non ha bisogno di trucchi!!