(scultura di Peppino Saracino - foto di Pietro Giulio Pantaleo) |
Sono la passione e l'amore che alimentano molte azioni e sono questi due la miscela mentre è il credere che si può fare la scintilla che spinge a impegnarsi per cause che partono svantaggiate ma che giorno dopo giorno, avvicinano tante brave persone facendo intravedere la più naturale soluzione.
Qualche giorno fa un amico e amministratore pubblico mi scriveva a proposito del Parco di Lama Balice asserendo che nessuno la conosce, così come pochissimi sanno delle presenze vegetali ed animali, degli affreschi della chiesetta dell'Annunziata (questa comunque non rientra nel perimetro del Parco), del ponte in pietra finito di costruire nel 1881 a cui hanno contribuito maestranze palesine, concludendo questa sua "spietata" analisi con alcune direttive: 1) il rispetto e la salvaguardia di un territorio si ottiene attraverso la conoscenza; 2) aiutare la crescita di un Parco significa mettersi al servizio anche dei suoi fruitori; 3) un territorio non vissuto è morto. E poi cita un aforisma di Charles Darwin.
Dopo aver letto tutto questo sono rimasto in riflessione e sono fermo su tre ipotesi conclusive: a) è una sorta di suo "mea culpa" essendo egli amministratore in una delle tre amministrazioni componenti del Parco; b) è un ammonimento agli Organi esecutivi dell'Ente Parco, secondo il ragionamento, inefficienti e inefficaci; c) è un'accusa rivolta alle associazioni e a quei cittadini che non fanno abbastanza.
Se rispondessi io la risposta sarebbe scontata, e vorrei che quest'ultimo post del 2012 fosse commentato da voi lettori.
Caro Pietro sono Ferdinando, ti scrivo per rispondere ad alcune domande da te fatte.
RispondiEliminaIl Parco di lama balice se non e' conosciuto,di certo non e' colpa del cittadino,bensi di chi lo gestisce,loro stessi lo conoscono? ho qualche dubbio che qualcuno di loro si sia fatta una passeggiata nel parco.Progetti scientifici,per conoscere la fauna e flora esistente, che io sappia non ne conosco.Siamo arrivati 2013 e non sappiamo ancora qual'è il perimetro del parco.Non c'e' ancora oggi un piano di gestione,apporti per la salvaguardia della biodiversita' non ne vedo.Vedo soltando un parco naturale abbandonato a se stesso ed ogni anno incendi.Speriamo che quest'anno cambiano le cose e chi dovrebbe fare qualcosa lo faccia.Di certo noi non staremo qui ad aspettare e guardare ma ci muoveremo in tutte le direzioni possibili per far si che il nostro territorio venga tutelato come da regolamento sia a livello Nazionale che comunitario (UE).Le leggi ci sono e bisogna applicarle.