La Natura deve fare il suo corso e in territori come il nostro l'unico intervento risulta essere la rinaturalizzazione. Ben vengano progettazioni di sentieristica e cartellonistica, che alla luce di quest'ultima piena d'acqua, devono tener conto della forza e della velocità con cui le piogge cadono e allagano. Quel che è accaduto il 17 giugno e nei giorni successivi io non la ricordo. Dai racconti del mio amico Raffaele, citati nei precedenti post, una piena così risale tra la fine degli anni '50 e i primi del '60.
In quegli anni furono travolti raccolti di verdure e allevamenti di mucche, cavalli e pecore.
Questi animali furono visti trascinare dalla corrente, impetuosa e abbondante.
E' un errore dare per scontato che i tempi sono cambiati e che qui da noi non può più accadere. Nella redazione del Piano Territoriale bisognerebbe prendere in considerazione quanto accaduto e tenerne in dovuta considerazione.
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