lunedì 16 aprile 2012

Un lago là dove c'era un tempo la Grotta di Sant'Angelo

In queste foto sotto le splendidi immagini del Lago di "Sant'Angelo di Cammarata" intitolato così da me perché lo ritengo un atto dovuto in ricordo della Grotta-chiesetta rupestre, attribuita ai monaci basiliani, in cui furono trovati affreschi e sgretolatasi sotto l'effetto delle attività estrattive della cava.





Lago di Sant'Angelo di Cammarata
Foto di Onofrio Pinto
Domenica mattina 15 aprile sfidando le intemperie, Onofrio, Peppino, Alfonso  ed io armati di macchine fotografiche medioprofessionali, abbiamo effettuato un accurato percorso alla ricerca di specie vegetali da catalogare e abbiamo individuato con nostra grande soddisfazione la presenza di due specie di orchidee mediterranee piuttosto rare nella nostra area protetta: la Cimicina (almeno io credo che lo sia!!) e la Ofride piccola e/o pugliese.


Foto di Alfonso Lacalamita

Foto di Alfonso Lacalamita
Quasi estinte a causa delle irrorazioni di pesticidi, degli scarichi fognari civili e industriali e dell'attività estrattiva delle due cave ivi presenti e non ancora bonificate. La nostra Associazione che da tempo ha avviato molteplici attività per sensibilizzare il cittadino e le autorità ad una maggiore attenzione verso la conservazione del paesaggio e la salvaguardia delle specie vegetali e animali, si propone di avviare sotto il Patrocinio dell'Assessorato "Tutela dell'Ambiente" del Comune di Bari, della Provincia e del Comune di Bitonto, componenti dell'Ente Parco istituito con L.R. n. 15/2007, un progetto che mira alla catalogazione di tutte le specie che dimorano nell'area ricadente nel perimetro così come indicato dalla Regione Puglia. 
Alcune catalogazioni in realtà esistono ma sono tutte risalenti a tempi addietro quando il Comune di Bari e la Regione Puglia furono i promotori di leggi di istituzione con altre denominazioni: L.R. n.21 del 24/03/1980 "Parco Naturale Attrezzato della città di Bari"; DPGR 14/07/1992 n. 352 "Parco Naturale in località Lama Balice" per giungere fino al 1997 per trovare il territorio della Lama Balice, solo una parte dell'attuale perimetrazione, tra le Aree Protette regionali censito nel circuito europeo Natura 2000 ma non ancora riconosciuto come Habitat secondo la Direttiva 92/43/CEE, strumento individuato dalla Commissione per assicurare la salvaguardia delle diversità biologiche. A questo dovrà pervenire l'Ente Parco con appositi studi. Nel primo decennio del 2000 questo territorio diviene contesa per lottizzazioni e non si capisce bene come mai il Comune di Bari dapprima tendeva a valorizzare quest'area e poi concedeva il Permesso di Costruire (altre amministrazioni e questa è un'altra storia!!). Ci auguriamo che dopo questi scempi edilizi e le concessioni per le attività estrattive, su questa area giunga finalmente la pace e quel silenzio che consentirebbero alla fauna di tornare a dimorare e alla flora di riprendere possesso del proprio territorio, e che finalmente si rispettino tutti gli obiettivi della Legge.
E che la notizia sulla progettazione del "teatro di orfeo" nell'ottica del riuso e della riqualificazione dei siti estrattivi resti uno dei tanti progetti chiusi nel cassetto. La sua realizzazione non può essere considerata come indispensabile per il riassetto del paesaggio e come offerta culturale a ridosso di quartieri periferici abbandonati ed emarginati, trattasi in realtà di una mera operazione economica. Questo progetto richiama alle nostre orecchie e ai nostri occhi l'opera devastante delle cave che con le loro attività (rumorose, estrattive, esplosive) hanno bruciato specie vegetali anche rare e autoctone, allontanato in modo irreversibile uccelli migratori come gli aironi, i cavalieri d'italia. Il Parco Regionale Naturale di Lama Balice è stato istituito per essere una oasi per le biodiversità, una ricchezza da custodire gelosamente. La Convenzione sulla Diversità Biologica firmata a Rio de Janeiro nel 1992, ratificata dall'Italia con legge 124/1994, ha come scopo la conservazione della diversità biologica, l'uso sostenibile delle sue componenti e la ripartizione giusta ed equa dei vantaggi. Le lame sono tutelate dallo Stato già con D.M. 1 agosto 1985 ed in particolare ritenute di Interesse Pubblico quelle ad ovest e a sudest di Bari, confermato dal Consiglio nazionale per i Beni Culturali e Ambientali e pubblicato sulla G.U. n. 234/99 oltre ad essere salvaguardate dal PUTT/P e dal PPTR. 
Il progetto di censimento e catalogazione intende fare il punto dell'attuale situazione, consapevoli che l'Ente Parco ed ogni singolo componente, difenderanno con ogni strumento e mezzo il perseguimento di quegli obiettivi di riqualificazione, valorizzazione, salvaguardia e tutela del paesaggio con tutte le sue caratteristiche geomorfologiche, idrogeologiche, naturali, per la conservazione delle valenze ecologiche forestali, per la ricostituzione del patrimonio vegetale esistente e risarcimento delle piante danneggiate, per favorire il ripopolamento delle specie autoctone.  La conservazione della biodiversità consente il riattivarsi di quel ciclo vitale che la natura ha difeso per millenni e che l'uomo in pochissimi decenni ha alterato o distrutto. Il nostro progetto potrebbe rilevarsi abbastanza importante perchè puntualizza lo stato di conservazione delle specie, per comprendere quali interventi sono necessari, per aumentare il livello di consapevolezza e di sensibilizzazione pubblica, quest'ultima secondo noi riferita sia al Cittadino che alle Amministrazioni. In questo laghetto formatosi con le acque piovane e ipogee abbiamo notato migliaia di girini e tutto intorno una vegetazione dai colori splendenti. Un silenzio arricchito dai cinquettii e dal fruscìo degli arbusti. Un senso di pace e tranquillità lontano dai rumori e dall'inquinamento della città.



Foto di Onofrio Pinto


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