domenica 1 aprile 2012

Città In...Visibili - Allestimento di Peppino Saracino

Obiettivo puntato su Peppino Saracino Vice Presidente del Centro d'Arte 89, scultore e compagno nel percorso artistico di Pietro G Pantaleo, Presidente del Centro d'Arte 89 e actionpainter. Insieme dal 1995, hanno animato e contribuito a realizzare tutte le manifestazioni organizzate fino ad oggi, sia nel campo dell'Arte che per il Parco di Lama Balice. In immagini e video, scattate e girati, in primo piano o defilati, i due sono sempre presenti. Pesci e Acquario. In uno scambio di idee e pratica. Un pò di Saracino nelle installazioni di Pantaleo, un pò di Pantaleo nelle sculture di Saracino. Un sodalizio artistico come solide fondamenta per l'attività culturale, artistica, sociale e ambientalista del Centro d'Arte 89 di Palese. Il 2012 è l'anno del rinnovamento con un calendario di eventi, tra quelli cosiddetti cittadini e quelli che valicano le mura locali, per approdare in altre provincie. Entrambi convinti che la Puglia è la culla della creatività che ci  ha visto nascere, crescere, sudare, piangere, gioire, esultare. Una spiritualità artistica tra oriente e occidente, tra sacro e profano, tra sogno e realtà. Sempre attuale e testimone dello scorrere del tempo: un passato carico di ricordi, un presente che si arricchisce in continuo, un futuro al quale appartenere. Per non essere dimenticati... L'installazione "Città In...Visibili" del 4 marzo 2011 nel Colonnato del palazzo della Provincia di Bari, segna un passo importante per la crescita di Pantaleo. Un intervento ardito in un luogo "sacro" per la storia dell'arte in terra di Puglia. Un monumento, il Colonnato, "dissacrato" per alcuni visitatori e dagli stessi amministratori, "privilegiato" per molti altri per la presenza di opere che l'autore stesso ama definire fuori dal tempo. Opere che entrano in contatto con il pubblico permettendo di farne parte, come nel caso del pannello lasciato disteso per terra ai piedi del colosso marmoreo: il Caòs. Un effetto del quale tutti noi siamo artefici e che contribuiamo a creare, come? Calpestando l'opera, lasciandone una traccia: uno scritto, un'orma, lo strappo di un giornale. L'opera si evolve e cambia aspetto ad ogni passaggio. E' il visitatore che ci inciappa a diventare parte attiva dell'arte "calpestabile", non in senso di disprezzo bensì per entrare in simbiosi con essa.

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Pantaleo sul suo Caòs svolazza, dorme, sogna, si crocifigge e medita 











  




                   





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